venerdì 5 febbraio 2010

Al Santo glorioso cantiamo d’amor l’inno armonioso che sorge dal cuor…”

Così recita una canzoncina dedicata al santo patrono del mio paese e mia nonna Anna, che mi cantò questo breve ritornello appena nata, ritenne che da quel giorno io sarei stata particolarmente fortunata poiché, come disse lei, ogni creatura votata a San Francesco da Paola ha davanti a sé un futuro ricco di grandi prodigi.

Oggi penso che sia vero.

La storia della mia famiglia è costellata di eventi spiacevoli e, siccome si tratta di una di quelle tipiche famiglie meridionali molto numerose, direi che ce ne sono parecchi da raccontare: però mi viene da pensare che su di noi ci sia sempre stata una sorta di protezione divina per cui le cose, seppur a lunga scadenza, si sono sempre sistemate.

I dolori hanno lasciato delle profonde cicatrici ma hanno dato alla mia famiglia quei grandi insegnamenti grazie ai quali io ed i miei fratelli siamo stati in grado di plasmare la nostra vita seguendo principi corretti e prendendo decisioni assennate.

Il cruccio più grande però l’ho causato io e ne sono consapevole.

Adesso voglio raccontarvi tutto; parlarvi di me, della mia famiglia, del mio paese e delle sue tradizioni; dei nostri dolori, delle nostre gioie, dei nostri problemi e soprattutto del grande miracolo per cui noi tutti ringrazieremo Dio fino a che avremo fiato per poter esprimere la nostra profonda gratitudine.

1 commento:

  1. La vita insegna? Luogo comune, ma come tutti i luoghi comuni è intriso di verità. La vita insegna, ma insegna a coloro che vogliono imparare, e chi riesce a sopravvivere, anzi a vivere, vuol dire che è stato in grado di ascoltare. Sono curioso di sapere cosa hai imparato.

    RispondiElimina